Per l’uscita di Epic, il film d’animazione che ha visto Josh Hutcherson doppiare Nod, uno dei protagonisti, l’attore ha rilasciato un’intervista a Knoxville in cui ha parlato della sua esperienza e del successo di Hunger Games, insieme ai suoi progetti per il futuro.
Sono mesi impegnativi per Josh Hutcherson: prima sul set de La Ragazza di Fuoco, poi in sala di doppiaggio per Epic (uscito in Italia il 23 maggio) e, infine, le riprese a Panama per Paradise Lost, un film che racconta la storia di un giovane surfista che si innamora della nipote di Pablo Escobar (interpretato da Benicio del Toro).
Ecco alcune sue dichiarazioni a proposito di Hunger Games:
“È stata una grande esperienza. Le cose sono ovviamente molto diverse per me rispetto a uno, due o cinque anni fa. Sto ancora facendo le mie cose e faccio sempre del mio meglio. Sono molto grato per questa attenzione e per tutta la gente che viene a vedere i film”.
Rispetto, invece, ai suoi piani per il futuro (di certo si sa il suo ritorno per il terzo “Viaggio”):
“Non faccio progetti. Non sono mai stato una persona che si impone degli obiettivi. Non ho mai detto: ‘Voglio fare questo, voglio essere in tanti film o comparire sulle copertine delle riviste’. Però ho sempre sognato diventare un regista e realizzare qualcosa di mio. In un film, collaboriamo tutti a creare una storia, ma è sempre la storia del regista quella che viene raccontata. Il successo ottenuto con la partecipazione a una saga come Hunger Games mi ha permesso di essere libero di intraprendere progetti più rischiosi – film indipendenti, ruoli insoliti o inseguire la possibilità di diventare regista, se sono fortunato. E credetemi, lo sono stato”.
Non sarà proprio un ruolo da regista, ma di recente è giunta la notizia che Josh Hutcherson sarà produttore (nonché attore) in Ape, film drammatico incentrato sulla lotta di un giovane uomo alle prese con la malattia mentale, l’amore e un radicato segreto di famiglia.