Ecco la nostra analisi e il nostro commento al full trailer de La Ragazza di Fuoco, con alcune considerazioni e alcuni dettagli che potreste non avere colto.
[AVVISO SPOILER] Avvertiamo coloro che non hanno letto i libri che l’articolo contiene spoiler sulla trama.
Se gli Hunger Games si erano conclusi con l’inaspettata vittoria di Katniss e Peeta, questo nuovo capitolo della trilogia (e relativo trailer) si apre con Katniss che varca la soglia del Villaggio dei Vincitori, oasi di pace e benessere che tanto si allontana dal Distretto in cui è inserito, il 12, una delle più povere aree di Panem.
È con questa associazione che prende il via il trailer, alternando le scene ambientate nel 12 alle immagini ricche e sfarzose provenienti da Capitol City, dalla povertà e dall’ingiustizia al lusso più sfrenato e alla vita di pura apparenza che contraddistingue i suoi cittadini.
Da qui, in un vortice di immagini e scene, la storia si fa più complessa. Vengono riprese le sequenze tratte dal primo trailer, con la drammatica tappa del Tour della Vittoria nel Distretto 11, la volontà di Snow e Plutarch di annientare Katniss e le scene con Gale e la sua fustigazione.
La vera sfida di questo film, come più volte è stato chiarito anche dai suoi creatori, è stata riprendere temi già noti e scene che abbiamo già visto nel primo film (Mietitura, addestramento, interviste con Caesar, l’Arena) e riscoprirle sotto un altro punto di vista, dargli nuovamente vita attraverso alcune modifiche, in modo da non replicare lo stile conferito da Gary Ross. E da questo trailer capiamo perfettamente che l’obiettivo è stato raggiunto. Anche dal lato puramente tecnico, si può notare il grosso passo in avanti che è stato compiuto: effetti speciali migliorati, così come una maggiore attenzione alla scenografia (vediamo una Capitol City davvero realistica) e ai costumi (il vestito di Katniss che si trasforma in una Ghiandaia Imitatrice è qualcosa di eccezionale).
Anche questa volta, come era accaduto con il precedente trailer, e con il theatrical trailer di Hunger Games, l’intento è quello di mantenere il livello di suspense altissimo e non dare troppo risalto agli elementi di novità del film (Finnick e l’Arena, che scorgiamo solo in due momenti) in modo da soddisfare la curiosità dei lettori unicamente nella sala cinematografica durante la visione del film. Nonostante questo, il trailer è un condensato di emozioni, suspense, pathos.
Abbiamo detto che la trama diventa molto più complessa. È pur sempre la storia di Katniss che lotta per la sopravvivenza propria e delle persone che ama, ma è anche la storia di Peeta che scopre che i suoi sentimenti nei suoi confronti non sono totalmente condivisi, che quello che è accaduto nell’Arena era nulla più che una semplice finzione. È la storia di Haymitch e del fatto che non abbia mai del tutto superato i suoi Giochi, di Cinna, che mette a rischio la propria vita per inseguire un’ideale, ed è la storia di Prim e Gale, consapevoli entrambi della portata della rivoluzione e di quello che può significare per le loro vite.
HOPE
Speranza. È Prim che catalizza il significato del film. È in nome della speranza che combattiamo, è sulla speranza che si basa la vita della rivoluzione ed è grazie a Katniss che quella stessa speranza, perduta da lungo tempo, si è riaccesa, una scintilla che non può essere più domata. Prim spinge Katniss a reagire, le fa capire quanto sia importante il ruolo che inconsciamente ha assunto. E il fatto che sia proprio lei a credere così fortemente nella speranza (considerando quanto le accadrà ne Il Canto della Rivolta) risulta davvero toccante.
Una delle scene più commoventi del trailer (e possiamo azzardare nel dire dell’intero film) è quella della Mietitura. Vedere Effie sull’orlo del pianto e le lacrime che solcano il viso di Katniss mette davvero i brividi. È interessante notare come il personaggio di Effie venga maggiormente caratterizzato e sviluppato in questo film. Certo, è una donna di Capitol City, una donna che ha condotto una vita fatta di agi e lusso, in cui l’apparenza è sempre stata la virtù più stimata. Ma oltre a questo Effie è umana e prova dei sentimenti esattamente come chiunque altro. Un conto è conoscere dei tributi che sono destinati a morire, un altro è vedere quegli stessi tributi uscire vittoriosi dall’arena solo per esserci rispediti poco tempo dopo. E nonostante Effie si sia dopotutto affezionata a loro, non può fare niente per fermare il volere di Capitol City, è impotente come ogni altro, ed è sua la mano che, come al solito, estrae i loro nomi, condannandoli di nuovo a morire nei giochi.
Ancora una volta, una menzione speciale va fatta per Jennifer Lawrence. In ogni inquadratura, si conferma straordinaria e quando credi che già sia perfetta in ogni scena, ti stupisce e si migliora sempre di più. Emozionante anche il richiamo disperato di Prim. Ma non c’è nessun saluto questa volta, non c’è più posto per la speranza.
GLI ALTRI TRIBUTI
Immancabile tappa che precede l’Arena, è la sessione di addestramento. In queste scene possiamo vedere i vincitori Enobaria, Johanna e Gloss in azione. Possiamo cogliere quanto temibile sia Enobaria, con i denti affilati chirurgicamente per ricordare a tutti come aveva ucciso un tributo nella sua edizione dei Giochi, Gloss, che dimostra una certa abilità con il lancio dei pugnali, e Johanna, esperta nel maneggiare l’ascia. È Haymitch a metterci in guardia: i primi giochi erano per bambini, questa volta è tutta un’altra storia.
“I think these games are gonna be different”.
LE DIFFERENZE RISPETTO AL LIBRO
Se nel libro Katniss intuiva che Snow avesse scoperto del bacio tra lei e Gale, nel film questo sarà molto più esplicito. Snow, in visita a Katniss nella sua casa al Villaggio dei Vincitori, le mostra il filmato ripreso dalle telecamere.
Gale aggredisce un Pacificatore e questo porta alla sua fustigazione pubblica. Nel libro, invece, veniva punito per bracconaggio, per aver cacciato fuori dal territorio del Distretto. Siamo, dunque, curiosi di sapere in quale occasione e per quale motivo specifico Gale assale il pacificatore.
LE COSE CHE POTRESTI ESSERTI PERSO
Notate qualcosa di particolare in questa foto? Non sembra anche a voi che la posizione di Katniss ricordi la Ghiandaia Imitatrice della sua spilla? Se guardate questa screencap da lontano l’illusione che Katniss si sia trasformata, in tutto e per tutto,nel simbolo della ribellione si farà più viva.
Al di là di Effie, potete notare sul palco sia Peeta che Haymitch, dato che il primo si è offerto volontario al posto del suo mentore.
È Romulus Thread, il temibile capo dei pacificatori del 12, a trascinare via Katniss subito dopo la Mietitura, senza darle neppure il tempo di salutare Prim e i suoi cari.
Nella sequenza dell’allenamento, Katniss deve combattere contro un tributo ricreato artificialmente. Non sembra anche a voi che i movimenti di questo tributo ricordino quelli di Marvel? In queste immagini lo vediamo che getta una lancia, esattamente nel modo in cui, negli scorsi Giochi, Marvel l’aveva lanciata verso la piccola Rue.
Katniss ha lo sguardo pieno di lacrime quando viene mandata nell’Arena. Come tutti ricordate bene, ha appena assistito a quella che Lenny Kravitz ha definito la sua “very last scene”: i pacificatori che picchiano a sangue Cinna.
PRIMA E DOPO
La Mietitura del Distretto 12, immagine dal set e dal trailer.
Il set della Parata dei Tributi, al circuito automobilistico di Atlanta, e come è stato reso nel film.
Il Presidente Snow, sempre alla Parata dei Tributi, con il confronto con una foto dalle riprese.
Katniss sulla piattaforma dell’Arena e la giungla ricreata in CGI.
La musica del trailer è un’unione di queste due tracce: Ursine Vulpine – Ark Ascending (qui per ascoltarla) e Dean Valentine – Dark Matter (qui).
Potete leggere l’analisi del precedente trailer in questo articolo.
non vedo l’ora che esca anche in italia il secondo film…che emozione…
Io sono super entusiasta ma da quello che ho letto dal libro mi si stringe il cuore quando frustano Gale e quando uccidono il signore nel distretto 11 che fischia la canzone di Rue:(:(:(