Dopo Entertainment Weekly, anche il nuovo numero di Sci Fi Magazine ha dedicato alcune pagine della sua rivista al film che tutti noi siamo in attesa di vedere, La Ragazza di Fuoco. In particolare, ha intervistato due personalità coinvolte nel film, ovvero il regista Francis Lawrence e Jena Malone, che interpreta Johanna Mason.
Trovate di seguito gli scan del numero di dicembre di Sci Fi Magazine e la traduzione dell’intervista dedicata alla Ragazza di Fuoco:
Ecco le parole di Francis Lawrence:
“Sono realmente colpito dalle idee principali dell’intera saga così come dall’idea delle conseguenze della guerra: cosa significa per il mondo, come cambia le persone, la perdita che ne comporta e tutte le altre conseguenze.
Non ho mai pianificato di fare un sequel su qualcosa che avesse già un mondo ben definito, ma ho visto ne La Ragazza di Fuoco una grande opportunità per creare e non semplicemente per rifare qualcosa che era già stato fatto. Questa storia rappresenta per me il punto in cui tutto inizia davvero a prendere il via. I personaggi sono molto diversi perché i giochi li hanno cambiati. Il mondo è diverso. È inverno nel Distretto 12 e vediamo nuove parti del distretto, come il Villaggio dei Vincitori. Visitiamo anche Distretti in cui non siamo mai stati prima. Anche l’arena è completamente differente.
Abbiamo avuto l’opportunità di rendere Effie e Haymitch più umani, così come di avere nuovi membri del cast. Quindi avevo diverse possibilità per creare un mondo nuovo, cosa che mi piace, e poi ho amato davvero la direzione che ha preso la storia. Adoro che si sia alzata la posta in gioco e la piega che prende il triangolo amoroso.”
Il triangolo amoroso tra Peeta, Katniss e Gale:
“Ne La Ragazza di Fuoco, il centro emotivo del film ruota intorno alla trasformazione di Katniss che da agguerrita sopravvissuta tenta di fare chiarezza nei suoi legami con l’amico di vecchia data, Gale Hawthorne, e Peeta. Vediamo cosa ciascuno dei ragazzi rappresenta per lei: Peeta, l’eloquenza e la serenità, Gale, la ribellione e la combattività. La loro importanza per Katniss si consolida qui e sarà rilevante per il prossimo film.
Ero, inoltre, molto interessato all’imbarazzo che c’è tra Katniss e Peeta all’inizio della storia. Sono passati sei mesi e quando li vediamo pensiamo che siano molto distaccati. Mi piace questa cosa, così come il riavvicinamento di Katniss verso Gale e il fatto che sia quasi costretta a tornare con Peeta. Ma di nuovo ricollegandomi alle conseguenze della guerra, adoro l’idea che due persone, che devono il loro legame principalmente all’esperienza traumatica che hanno vissuto insieme, vengano nuovamente mandate nell’Arena. Anche se si stavano allontanando, tornano in quel mondo e iniziano a riavvicinarsi un’altra volta grazie al trauma che li aveva uniti in passato.
Penso che con Suzanne stiamo facendo un ottimo lavoro sul personaggio di Peeta per aiutarlo a riprendere il rapporto con Katniss. All’inizio del film, c’è una scena in cui sono sul treno in viaggio verso il Distretto 11 e credo funzioni molto bene come tentativo di riavvicinamento tra i due.”
Le scene preferite di Francis:
“Le scene di cui sono più entusiasta sono quelle del Distretto 11, il sacrificio di Mags e alcune fantastiche sequenze con Gale, Peeta e Katniss durante la fustigazione.”
Sulla divisione de Il Canto della Rivolta in due film:
“Penso che siano due storie diverse con obiettivi distinti. Una riguarda il tentativo di salvare Peeta, l’altra la vendetta. Ecco perché credo siano facilmente divisibili. Questo ci permette di esplorare tutto quello che serve all’interno di ogni storia, invece di comprimerle in un unico film.”
Ora leggiamo l’intervista di Jena Malone:
“La parte più difficile per me è stato girare ad Atlanta, perché stavo ancora scoprendo il personaggio di Johanna ed era abbastanza difficile farla emergere sul set. Mi sentivo un po’ solitaria a non andare in giro con tutti gli altri, ma ci tenevo a interpretare il personaggio nel modo giusto. Mentre, quando siamo andati alle Hawaii, sapevo chi era e ho potuto rilassarmi un po’. Ho visto quanto bella fosse la location e ho iniziato a frequentare di più il cast e la troupe. Loro mi dicevano cose del tipo: ‘Oh Jena, sei una persona normale. Non sei pazza come Johanna’. Quella location mi ha aiutato a sentirmi più a mio agio.
Penso che il rapporto tra Finnick e Johanna è così importante che, appena hanno l’occasione, stanno insieme perché sono entrambi due sopravvissuti. Sono cresciuti insieme e per questo motivo hanno legato molto. Credo che sia l’ultima relazione positiva nella vita di Johanna dato che [Finnick] è qualcuno su cui lei può fare affidamento.
C’era una scena con Stanley Tucci che mi ha reso un po’ nervosa perché non l’ho visto prima di iniziare a girare. Era impegnato in sala trucco e non abbiamo potuto parlare, anche se avevamo già lavorato insieme prima. Sono entrata in scena e ho detto ‘Ehi Stanley, è bello rivederti’ e poi abbiamo iniziato la scena in cui praticamente scarico su di lui tutta la mia folle aggressività.”