Niente costumi spettacolari per Il Canto della Rivolta – Parte 1

Grazie a MTV ecco un’intervista a Christian Cordella, uno degli illustratori dei costumi di Hunger Games: Il Canto della Rivolta, che ci inizia a preparare su cosa non dobbiamo aspettarci di trovare nel film. 

L’ultimo libro della trilogia presenta storie molto più cupe rispetto ai primi due. Se si considera anche il fatto che è l’unico a non presentare una lotta televisiva sponsorizzata dal governo, è normale aspettarsi la mancanza dei costumi favolosi dei primi due film, soprattutto perché buona parte delle vicende si svolge nel sotterraneo Distretto 13.

L’illustratore dei costumi Christian Cordella, che ha lavorato per il primo film di Hunger Games, è attualmente al lavoro sui disegni per gli abiti di Katniss e del resto dei ribelli che sono scappati e hanno trovato rifugio nel Distretto 13Durante un’intervista con MTV News, il disegnatore ha detto che i vestiti saranno molto più contenuti rispetto a quelli dei primi due film:

“Siamo sottoterra, quindi non ci saranno molti abiti favolosi. Gli abiti del Distretto 13 sono più semplici, dalla natura più militare, rispetto a quelli eleganti di Capitol City.”

Cordella non ha collaborato per il secondo film, La Ragazza di Fuoco, attualmente nelle sale. Ecco cosa dice parlando dei due capitoli che ha curato:

“Per il primo [film] ho lavorato in maniera particolare per l’abito che prende fuoco e per le tenute dei Giochi. Spero che possano aver incontrato le aspettative degli spettatori. Questa è la speranza quando mi avvicino a un film simile.”

Il lavoro di un illustratore è sempre un lavoro di squadra insieme al costumista, al regista e ai produttori per dare forma ai singoli costumi dei personaggi.

“È uno strumento; siamo in grado di aiutare il regista e i produttori ad avere le idee chiare. Molte di queste persone hanno bisogno di vedere dove verranno investiti i loro soldi. L’illustrazione dei costumi aiuta loro a capire cosa succede davvero, le stoffe usate, le fantasie.”

In un progetto come Hunger Games dove è necessario ricreare costumi apparentemente impossibili, ecco come si svolge il lavoro di un disegnatore per trasporre le descrizioni del libro sul grande schermo.

“Con un film come il primo Hunger Games, si inizia dagli schizzi. Nel libro vediamo elementi che nella realtà non avrebbero senso, perchè con l’immaginazione della scrittura la mente può volare [ovunque]. Quindo provi a renderli reali e inizi a capire cosa funziona e cosa no.”

Un film come quello di Hunger Games lascia aperte molte possibilità per sperimentare, ma, inevitabilmente, ci sono anche dei limiti ai quali si va incontro.

“Hai molta più libertà con i personaggi nelle varie situazioni, ma bisogna anche tener presente quante persone sono coinvolte nel progetto, i costi, quello che puoi fare. Quindi qualsiasi cosa vedete alla fine sullo schermo, è il meglio che si poteva ottenere in quella situazione”.

Se volete avere un’anticipazione di quello che ci aspetterà nei cinema il prossimo novembre, potete trovare alcune foto degli attori sul set qui e qui.

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